Spese addebitate forzatamente per l’illuminazione della statua della “Madonna” posta nel giardino del supercondominio di via Breda 19, 23 e 25 a Milano.

 

Premessa: all’ultima assemblea supercondominiale 67 delegati su 70 famiglie avevano votato a favore (…).

 

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Oggetto: Riunione supercondominio di via Breda a Milano di lunedì 25 novembre 2013 e richiesta di verbalizzazione del proprio intervento da parte del condomino Veniero Granacci (rappresentante del 19/C).

 

Il sottoscritto Veniero Granacci, condomino e rappresentante della palazzina del 19/C, prende atto che dal bilancio presentato dall’amministratore risulta che le spese per il ripristino della linea elettrica per l’illuminazione della folkloristica statua di pietra, o gesso, posta nel giardino supercondominiale ammontano a 605,00 euro (275,00 + 330,00) oltre a quelle per il consumo dell’energia elettrica per la stessa.

Nonostante all’ultima assemblea supercondominiale solo in 3, tra cui il sottoscritto, abbiano votato contro questa proposta, rivendicando orgogliosamente la mia identità di ateo razionalista, scomunicato dal 1949 come tutto il resto della mia famiglia, ritengo fortemente inaccettabile, offensivo e lesivo nei miei confronti il dover sovvenzionare finanziariamente (indipendentemente dalla cifra, qualsiasi essa sia) il bigottismo clericopapista e le superstizioni medioevali altrui.

Un conto è tenere saltuariamente funzioni religiose nel giardino ed un altro imporre “oboli e sottoscrizioni finanziarie forzate” a chi non è necessariamente né confessionale, né cattolico, soprattutto in un momento in cui gli immobili del Vaticano in Italia godono di enormi privilegi ed esenzioni fiscali, a differenza dei comuni mortali che sono stati costretti a pagare ICI, IMU e TARES (…).

Non è questione di “maggioranza” e “minoranza”, ma del principio che chi vuole sostenere la propria “fede religiosa, o astrologica” se la paghi con le proprie sottoscrizioni di autofinanziamento, o con semplici candele e lumini, invece di imporle con vergognosi accattonaggi forzati a chi non intende accettare interferenze altrui nelle proprie convinzioni.

Aggiungo anche che nell’attuale situazione di disagio economico generale, la “Madonna” sarebbe stata sicuramente più contenta se i 605,00 euro fossero stati direttamente devoluti alla Charitas, alla Croce Rossa, o a Emergency, invece che sprecati in fili elettrici e decorative lampade al neon.